Il contributo della carta alla storia del pensiero

Non solo diffusione del sapere e archiviazione delle conoscenze. È grazie alla carta che fra i “tool” del pensiero possiamo annoverare l’analisi.

 

Edward Sapir, celebre linguista e antropologo, nel suo Cultura, linguaggio e personalità esemplifica la nascita del linguaggio raccontando l’episodio (ovviamente ipotetico) in cui un cavernicolo invece di entrare nella grotta altrui, si annuncia con un grido. Così nasceva il linguaggio, che sostituiva le azioni comunicandole attraverso simboli; in questo caso il grido non era l’entrare nella grotta ma era il simbolo attraverso cui si comunicava di voler entrare nella grotta stessa.

 

Dalle origini del linguaggio a oggi l’umanità si è evoluta e lo ha fatto intrecciando il progresso con la lingua che, dapprima orale, è poi diventata anche scritta. È proprio la scrittura che è alla base di una delle principali facoltà del pensiero: l’analisi.

 

Non esisterebbe pensiero analitico senza la possibilità di rendere “solido” il linguaggio, farlo uscire dall’esistenza del momento in cui si pronunciano le parole per farlo entrare in una dimensione senza tempo, in cui la “scripta manent”. A comprendere il contributo fondamentale che la parola scritta dette alla cultura fu Walter J. Ong, che nei primi anni Ottanta del secolo scorso affermò nel suo saggio Oralità e scrittura: “La scrittura ristruttura il pensiero”.

 

Grazie alla scrittura prima e alla tipografia poi, il vedere divenne predominante rispetto all’udire, arrivando a influenzare anche la vista (che dovette apprendere a tradurre in significati una sequenza di simboli). Nel corso degli anni questa nuova modalità divenne uno stile del pensiero. I popoli acquisirono la capacità di scomporre i concetti, scoprire la relazione fra le singole parti, capire lo schema generale di un sistema organizzato. In poche parole impararono ad analizzare.

 

Leggendo e scrivendo, sperimentando la tipica lentezza dello studio, acquisendo le informazioni in maniera sequenziale, si nutre la capacità di analisi. L’analisi si affianca oggi non solo alle capacità sviluppate grazie al linguaggio orale, ma anche alle sollecitazioni del pensiero tipiche dell’era contemporanea: sintesi, capacità noetiche e il cosiddetto “pensiero associativo”.

 

La carta, a partire dai primi fogli di papiro, è un appoggio essenziale per conservare e diffondere la conoscenza ma è anche parte della nostra cultura e della nostra civiltà. Il modo in cui vediamo il mondo, classifichiamo cose e concetti, sviluppiamo un senso morale, deve la sua essenza proprio alla carta.