La geografia dei consumi fra 50 anni: dove sarà il tissue nel 2067?

Individuare e precedere la tendenze è fondamentale per definire strategie di business vincenti. Proviamo a ipotizzare uno scenario futuro della geografia dei consumi: proiettiamoci nel 2067.

 

I consumi, si sa, vanno là dove ci sono elementi che li attivano: disponibilità economica, consuetudini culturali, livelli di conoscenza dei prodotti, facilitazioni logistiche e… numerosità dei potenziali clienti. Cerchiamo quindi di capire, con l’aiuto delle proiezioni di PopulationPyramid, cosa potrà succedere fra 50 anni, nel 2067.

 

Ecco innanzitutto una tabella che rapporta popolazione attuale e futura per i 5 continenti:

Continente popolazione al 2017 popolazione al 2067 variazione
Africa 1.246.504.864 3.197.597.244 +156,5%
America 1.010.789.341 1.250.924.207 +23,8%
Asia 4.478.315.164 5.258.981.821 +17,4 %
Oceania 40.467.040 63.117.990 +56,0%
Europa 739.207.742 676.208.883 -8,5%
Mondo 7.515.284.151 10.446.830.145 +39,0%

 

Il dato che emerge mostra come in una crescita generalizzata, l’Europa perde popolazione, mentre Africa e Oceania registrano gli incrementi più significativi. A livello di numeri assoluti è l’Asia il mercato più grande del mondo, attualmente popolato da circa il 60% della popolazione mondiale, nel 2067 conterà circa metà degli abitanti della Terra con un numero di persone pari a oltre 5 miliardi.

 

Come si compone oggi e come si comporrà fra 50 anni la popolazione mondiale a livello di fasce di età? Il dato non è una mera curiosità ma, come determinato da alcuni studi (e dalla semplice logica del buon senso), l’età di un popolo incide sulle percentuali di consumo nel settore tissue. Ecco quindi che aree ad alta concentrazione di neonati o di anziani sono mercati fecondi per il tessuto-non-tessuto, mentre paesi in crescita con una forte rappresentanza di abitanti nelle fasce centrali, sono altospendenti in carta tissue; a ciò si aggiunge il dato generale della crescita economica perché nelle nazioni in ascesa, forse per l’alto numero di bagni pubblici, si assiste di norma a un aumento del consumo pro-capite di carta per usi igienici.

 

AFRICA
La popolazione africana fra 50 anni sarà meno giovane, pur rimanendo le fasce di età neonatali quelle più numerose in termini assoluti, la distribuzione della popolazione si uniformerà. A livello assoluto però il continente proseguirà la propria crescita numerica anche dopo il 2100.

 

ASIA
Il continente asiatico va incontro a un progressivo invecchiamento, se adesso la fascia di età più popolosa è quella che va fra i 25 e i 29 anni, nel 2050 saranno pressoché uniformi tutte le fasce di età, con una prevalenza della fascia 50-54. La curva asiatica, a livello di popolazione complessiva, crescerà fino al 2060, per poi iniziare un declino.

 

OCEANIA
Continente attualmente molto giovane, avrà una distribuzione per fasce d’età decisamente più uniforme nel 2067. Il trend di crescita però non si fermerà almeno per i prossimi 100 anni e si stima che nel 2100 gli abitanti ammonteranno a oltre 71 milioni.

 

AMERICA
Nel 2067 gli americani del nord saranno più uniformemente distribuiti a livello di fasce anagrafiche (attualmente la popolazione trova i suoi picchi nelle fasce 20-34 e 50-60) con una presenza molto significativa di ultra-ottantenni, in particolare di sesso femminile. La curva di crescita della popolazione è la più costante e regolare fra tutte quelle previste a livello mondiale. Dopo il 2067 la popolazione nordamericana continuerà a crescere.

L’America latina raggiungerà il suo massimo di popolazione proprio attorno al 2067, quando la maggior parte delle persone avrà un’età compresa fra i 40 e i 60 anni, poi un progressivo decremento.

 

EUROPA
Anche in Europa la distribuzione per fasce di età si uniformerà, nel “vecchio continente” che rimarrà a prevalenza femminile, nel 2067 il numero di abitanti sarà simile a quello degli anni Settanta ma il calo demografico proseguirà inesorabilmente anche nei decenni successivi.

 

Questi i trend principali, agli strateghi di marketing e sviluppo spetta adesso la decisione su politiche commerciali, industriali ed economiche.