Toilet Paper Art

L’arte – come la bellezza – è negli occhi di chi guarda

 

Chi produce carta igienica è convinto di fornire strumenti per l’uso quotidiano, dispositivi

per l’igiene che rendono migliore la vita di persone e famiglie. È tutto vero ma… non basta. Chi produce e vende carta igienica opera direttamente nel campo della bellezza artistica.

 

Anastassia Elias, artista francese, ha fondato la Toilet Paper Art, usando le “anime” dei rotoli per creare scene di vita, suggestioni, proiezioni. Grazie a uno straordinario intuito e a una ineguagliabile manualità, Anastassia è in grado di dar vita a veri e propri mondi nello spazio di pochi centimetri.

 

 

Pochi anni prima era stata Linda Schailon a usare la carta igienica come materia prima per una serie di realizzazioni artistiche ma è grazie al lavoro della Elias che l’oggetto-rotolo diventa non solo materia prima ma vero e proprio scenario artistico.

 

Sulla scia di queste intuizioni la creatività collettiva del web ha colto lo spunto per dare vita a piccoli esempi di sperimentazione artistica che vanno dalla creazione di facce con le anime alla decorazione, fino al riciclo creativo. Si tratta di risemantizzazioni decisamente originali e indicano che una nuova percezione della carta igienica è definitivamente in atto.

 

Essere fornitori di materie prime per l’arte è una responsabilità nuova, un onore in più, che ogni produttore deve accogliere con gioia e impegno.

 

Se da anni è in atto un restyling di qualsiasi prodotto funzionale, dagli attrezzi per cucinare ai campanelli per biciclette, dalle antenne per autoradio alle macchinette per fare il caffè, l’uso della carta igienica per scopi che hanno a che fare con l’arte è cosa relativamente nuova che apre uno scenario culturale decisamente significativo.

 

Quando nei gesti quotidiani arriva la bellezza, è necessario comprendere che siamo di fronte a una maturazione molto profonda dei mercati: in una società complessa i bisogni interiori di piacere e armonia diventano asset di consumo. Un oggetto funzionale non è così funzionale se non fornisce un’esperienza sensoriale significativa; come aveva intuito Steve Jobs, anche la bellezza diventa una funzione. Si tratta di un contesto che fa intuire l’alba di una nuova era, un’epoca in cui grazie al bello, al piacere, i consumatori (che prima di tutto sono persone) coccolano sé stessi. Dalla soddisfazione del bisogno non si passa al semplice piacere d’uso ma a una valorizzazione profonda delle identità soggettive.

 

William Shakespeare nella scena I di Pene d’Amor Perdute, fa dire alla Principessa di Francia: “La bellezza si stima dal giudizio dei propri occhi e non dall’elogio di chi è interessato a vantarla”, sintetizzata poi da Goethe in: “La bellezza è negli occhi di chi guarda”. La magia dell’arte (e uno dei suoi ruoli all’interno della società) è proprio questa: guardare con occhi diversi, scoprire la bellezza e creare una nuova visione del mondo.

 

Questa nuova visione, questa bellezza della carta igienica, è la sfida dei prossimi anni per chi produce e per chi ha il compito di realizzare sistemi e macchinari per cartiere. Ci aspetta quindi un futuro di raffinatezza, etica, bellezza.

 

Anche di questo discuteremo a It’s Tissue 2018.

 

Photo by Anastassia Elias – CC BY-NC-ND 2.0